28/07/13 – Cima Fradusta (Pale di San Martino)
Era da un pezzo che non si andava in giro così numerosi, destinazione Pale di San Martino, per la precisione cima Fradusta e relativi ghiacciaio e laghetto.
Presenti: Antonio, Bruno, Cippe, Ferdi, Luca, Paolo V, Pedro, Picco, Tabs.
Assenti: Il resto della truppa.
La partenza non è proprio ardita, un bel salto di 1200 metri dai 1500 circa di San Martino di Castrozza ai 2700 dell’arrivo della funivia del Rosetta. Si parte già in quota quindi, ed il paesaggio è effettivamente lunare come spesso si trova scritto nei testi che descrivono questi posti, però c’è molta neve e questo fa la differenza. Appena giunti in cima è doveroso fare qualche foto verso il basso, uno scatto a San Martino di Castrozza ed uno alla funivia. Ci incamminiamo sul sentiero 756 che porta dritto al rifugio Rosetta. In questo tratto si perde quota per un centinaio di metri circa. Giunti al Rosetta proseguiamo sul 756, ma dopo pochi metri deviamo sulla destra prendendo il sentiero 707-709 che più avanti diventerà 709 e basta. Il sentiero è per lo più pianeggiante, diciamo con saliscendi, e come scritto poco prima la neve abbonda e spesso ci troviamo a camminarci sopra senza difficolta in quanto è piuttosto impaccata. Impaccata si, ma non abbastanza da impedire al buon Ferdi di improvvisare una battaglia a palle di neve che è sempre divertente, almeno per chi non viene colpito. Riprendiamo il cammino sempre con l’abbondante presenza di neve, fino a raggiungere il passo Pradidali Basso. Passo …. diciamo un punto definito nell’immenso pianoro delle Pale di san Martino. Possiamo vedere orami nitidamente la nostra meta, cima Fradusta ed il relativo ghiacciaio, mentre il lago omonimo ancora si nasconde. Proseguiamo, lasciamo il 709 per proseguire sul 708 a sinistra e, cammina, cammina, cammina raggiungiamo anche il passo Fradusta, come il precedente un punto definito dell’altipiano. Da qui però possiamo ammirare il lago ghiacciato della Fradusta, lago …. un po’ di acqua ghiacciata sopra il ghiaccio (ma dai!) il cui colore però merita un po’ di ammirazione, un celeste che ha del caraibico, solo che siamo sulle Dolomiti! Non sto a raccontarvi del battibecco tra l’ideatore dell’escursione ed il pignolo Tabs, ma alla fine proseguiamo facendo il giro largo attraverso il sentiero 708a, sulla carta però, almeno sulla mia, è segnata effettivamente una traccia che taglia il ghiacciaio passando sopra il lago, noi invece passiamo sotto di esso facendo un giro un po’ più largo. Tutti i sentieri portano alla Fradusta si potrebbe dire e così ci ritroviamo a percorre la lunga e larga cresta che porta alla cima della Fradusta a circa 2939 metri. La meta è raggiunta ed il laghetto ora è piccolo, piccolo, ma sempre di un azzurro caraibico.
Pian piano arrivano tutti ognuno con il proprio passo e quando finalmente siamo tutti presenti, rilassati, dissetati, eccetera, eccetera, il buon Paolo tira fuori una bottiglia di rosso per un brindisi meritato. Cin ! Cin ! Pausa pranzo, relax, foto ricordo e tutto il resto, poi si riparte in discesa.
Impossibile resistere alla tentazione di tagliare il percorso ufficiale attraverso la neve, un vero divertimento, sempre con attenzione ovviamente (figurati!). Qualcuno azzarda l’ipotesi di una discesa precipitosa verso il ghiacciaio, ma alla fine prevale ancora una volta la pignoleria e forse il buon senso del Tabs. Se non altro questo mi permette di scattare ancora qualche belle foto del ghiacciaio con il sole alle spalle, facendo risaltare ancora di più il suo bel colore.
Il percorso di rientro è speculare a quello dell’andata con la differenza che lo sfondo è invertito. Ripercorriamo i passi di cui sopra e raggiungiamo il rifugio Rosetta e quindi la funivia giusto in tempo per prendere una delle ultime discese.
Appena scesi ci sistemiamo un po’ prima di piombarci sul rifugio sotto la funivia per la consueta birra prima del rientro in auto.
Bel giretto dai ! Peccato per i Pradidali, sarebbe stato fantastico completare il rientro per di la, ma molto più faticoso, va bene così.
Ciao a tutti
Un gran bel giro e una memorabile scottata alla faccia! Contavo sull’abbronzatura estiva, ma dopo due giorni mi si sfogliava il viso come una cipolla. Da vergognarsi.
Io questo giro l’ho fatto a inizio Luglio 2015, con 2 amici, completandolo con il Pradidali e ritorno al ROsetta. Duro duro… ma bellissimo e accompagnato da un bellissimo camoscio a fine percorso. I nquesta descrizione mancano un po’ gli orari… Grazie comunque. Bravi!!!