17/07/2016 Campo Solagna – c.sa Andreon – Col del Gallo
Distanza totale: 5,7 Km
Altitudine massima: 1164 m
Altitudine minima: 996 m
Totale salita: 214 m
Totale discesa: -270 m
Tempo totale: 02:07:49 (soste escluse)
Diciamo che chiamarla escursione è un eufemismo, ma dopo il silenzio degli arditi, e visto il tempo splendido io e Fede decidiamo, in zona cesarini, di farci un giretto da qualche parte. Eccoci così a Campo Solagna, una bella passeggiata assolutamente non faticosa che ci riporta nei luoghi della prima guerra mondiale. Molto bello il museo all’aperto di Casera Andreon, tra l’altro inaspettatamente chiusa di domenica, e deserta. Nella traccia GPS manca il primo tratto da campo Solagna alla casera per un qui pro quo con il gps.
Partiamo comodi alle 8 da Padova, un’ora e mezza e siamo a Campo Solagna. Parcheggiamo nei pressi del bar situato al valico, caffettino e via.
Campo Solagna 1020 mt. Tempo 00.
Dal bar si scende un centinaio di metri lungo la strada asfaltata fino a trovare le indicazioni per il colle Averto, sentiero 954. Il percorso si snoda all’ombra di un bosco di faggi e conifere limitrofo ai prati erbosi ed in alcuni punti consente visuali mozzafiato sulla pianura. Le testimonianze della guerra sono veramente tante qui e dopo poche centinaia di metri ecco la prima. Si tratta di una cisterna d’acqua, delle dimensioni di 3,70x24x2,30, che era alimentata dai fontanazzi di Solagna tramite un potente impianto di pompaggio dell’acqua (cartello info). Poco più avanti una galleria permette di accedere ad un osservatorio del comando, ma l’ingresso è parzialmente ostruito e decidiamo di non avventurarci. Panorama verso il Grappa dal colle Averto ed in primo piano col Campeggia. Il sentiero prosegue con poco accentuati saliscendi, raggiungiamo una seconda cisterna d’acqua, alimentata da valle Santa Felicità (cartello info), protetta da una garritta.
Note su col Campeggia
Col Campeggia era una zona di retrovia a supporto delle prime linee del monte Asolone e del Grappa dove stazionava la IX armata a capo del Ten.Gen. Emilio De Bono che disponeva di 18 battaglioni. Nella zona si sviluppavano 15.700 mt di trincee oltre a 14.600 metri di camminamenti, 453 appostamenti per mitragliatrici e 36.600mt di reticolati. Nelle cisterne d’acqua della zona, vedi sopra, venivano pompati 800mc al giorno lungo una rete di 100km di tubazioni.
Dopo la cisterna scendiamo verso la stradina asfaltata che percorriamo per pochi metri fino a riprendere in sentiero segnalato da evidenti cartelli con annessa panchina che permette di godere in santa pace del panorama verso la pianura. Poche centinaia di metri e si arriva al sito A, un vero tripudio di resti della prima guerra mondiale: gallerie, ricoveri, scalette, perfino una data incisa nel cemento e dei sacchi di cemento pietrificati che richiedono tempo ed attenzione per essere visitati. Meritano una visita le gallerie G3 e G6, la prima un osservatorio a pozzo, la seconda utilizzata per il ricovero dei soldati durante i bombardamenti. Interessanti i sacchi di cemento ormai pietrificati e la postazione per mitragliatrice. Nella parte finale si può percorrere una trincea risistemata come era all’epoca. Il sentiero prosegue in mezzo al bosco, si passa un altro sito, il B, più modesto, ed infine ci si immette in una strada bianca che risale val del Campo. Arrivati a questo incrocio ci sono diverse possibilità di procedere, noi prendiamo la strada bianca che sbuca in strada Cadorna qualche centinaio di metri sotto Campo Solagna a completare questa prima parte di escursione.
Strada Cadorna 995 mt. Tempo 1h 30m.
Usciti sulla strada si svolta a destra, si percorre la statale per duecento metri circa e si prende quindi la strada bianca che sale a sinistra. Proseguendo per la strada asfaltata poco più avanti si trovano dei gradoni che permettono di accedere ad un percorso su trincea. Dopo poche centinaia di metri percorsi sulla strada bianca si notano sulla destra i resti di una trincea e sulla sinistra alcuni siti con postazioni per mitragliatrici, obici e casermette. Ci addentriamo nel bosco per visitarli con cura, anche qui i cartelli sono esaustivi ed interessanti da leggere: come si costruiscono le trincee, i vari tipi di bombe, i pezzi di artiglieria e le gesta degli eroi. Usciti dal bosco ecco casera Andreon. Mi aspettavo una folla assurda ed invece non c’è nessuno, sono incredulo. Il sito C è stupendo: trincee, baraccamenti, ricoveri, postazioni tutto riscostruito ed in perfetto stato, perfino la ghiacciaia, dove si conservava la carne.
Casera Andreon 1020mt. Tempo 3h.
Alla casera ci sono panche e tavoli incredibilmente deserti, impossibile farsi sfuggire l’occasione di un bel pranzo all’ombra di maestosi alberi, il sito C davanti a noi con la casera, ed alle sue spalle i profili dell’Asolone e del Grappa, il tutto coperto da un cielo terso ed azzurro. Buon pranzo. Dopo mangiato effettuiamo un accurato giro nei dintorni compreso il periplo della collinetta su cui sorge la casera, notevoli e numerose le testimonianze e sempre ben documentate, peccato che la casera sia chiusa, al suo interno dovrebbe esserci una raccolta infatti dei reperti raccolti durante i restauri e le ricostruzioni, se ne trovano anche accatastate sotto i cartelli di segnalazione. In tutto tra pranzo ed esplorazione sito ci passiamo un’ora secca alla casera, ma visto che è abbastanza presto decidiamo di effettuare un giro a col del Gallo. Proseguiamo sulla traccia che entra nel bosco dal retro della casera, indicata da bolli blu. Perlustriamo per benino anche i siti D ed E quindi ci dirigiamo verso Col del Gallo percorrendo il sentiero indicato dai bolli gialli.
Malga Col Del Gallo 1100 mt. Tempo 4h.
Arriviamo alla malga ed è un caos indescrivibile, pochi metri ma sembra di essere in un altro mondo. Auto, bambini, cani, nonni, nipoti e … gnocche, si c’è anche qualche gnocca, altro che siti A, B, C, eccetera, eccetera. Un caffettino ristoratore è d’obbligo e mentre sorseggiamo assistiamo alla festa di compleanno di una simpatica ed arzilla nonnina, di ben 93 anni, che agita nervosamente il coltello ansiosa di tagliare il bel dolce offerto dai parenti. Dopo questa breve pausa ripartiamo per tornare alle auto seguendo i bolli gialli di cui perdiamo il filo un paio di volte, ma fortunatamente le distanze sono esigue ed in poco tempo siamo a campo Solagna.
Bravi tutti … Fede siamo grandi.
Un bel giretto per gli appassionati dei ricordi della prima guerra e credo anche per bambini e ragazzi curiosi, potrei rifarlo, ora che conosco bene la zona, visitando alcuni siti interessanti che secondo me ci siamo persi.
Pochi ma boni….
Una volta tanto abbiamo anteposto i contenuti storici a quelli più strettamente alpinistici.