23/10/2016 Valle San Giorgio (colli Euganei)
Distanza totale: 6,9 Km (1,2↑1,2↓ 4,5↔)
Altitudine massima: 86 m
Altitudine minima: 10 m
Totale salita: 127 m
Totale discesa: -127 m
Tempo totale: 03:08:17
Presenti: Bruno, Cippe, Paolo G., Leo.
Partenza domenica mattina poco prima delle 9 da San Lorenzo da Brindisi in direzione Valle San Giorgio sui colli Euganei, 6 km da Este. Si seguono le indicazioni per Arquà Petrarca e quindi per Valle san Giorgio. Arrivati in paese si punta al campanile visibile da notevole distanza. Arriviamo puntualissimi, è pieno di gente e trovare parcheggio non è semplice. Veloce preparazione e poi ci ammassiamo insieme agli altri davanti alla chiesa.
La guida, un mitico personaggio, spiega cosa andremo a fare, anche se sentiamo gran poco, poi finalmente si parte tutti quanti formando un bel biscione. Dalla chiesa si scende per via Tormene, si incrocia la statale e ci si immette in via Giarretta che porta verso il monte Cero alle cui pendici si sviluppa l’escursione. Raggiunta l’ultima casa la strada diventa sterrata e prosegue dritta sulla valle. Dopo poche centinaia di metri raggiungiamo il retro di una splendida villa dove a cui accediamo tramite un ponticello di legno che gli organizzatori ci fanno attraversare un po’ alla volta onde evitare di danneggiarlo. Siamo in luogo privato e l’accesso è stato autorizzato dai proprietari d’accordo con gli organizzatori del giro. La villa nel sua parte anteriore mostra tutto il suo splendore, meraviglioso il giardino. Prendiamo quindi il viale di accesso alla casa e ci portiamo in via Dietro Cero con lo scopo di visitare il centro didattico AcquAmbiente dove ci aspetta uno dei responsabili. Seguiamo con attenzione alcune spiegazioni sul centro e sui suoi scopi e poi visitiamo il sito. Interessante la sala pompe ora in disuso, la pompa uscita dai cantieri officine Savoia, gli attrezzi, la sala di clorazione. Nell’altra costruzione un esempio di come avveniva la filtrazione dell’acqua tempo fa, nella foto è possibile notare le vasche di ossigenazione nelle quali passava l’acqua (sulla destra della foto) per poi defluire nelle vasche di filtraggio che trattenevano le impurità (sulla sinistra della foto). Meraviglioso il murales esterno che rappresenta il ciclo dell’acqua. La visita dura una buona mezzora abbondante.
Riprendiamo il cammino addentrandoci nel bosco sul versante nord del Cero, passiamo di fianco a questi due meravigliosi forni, e a questo albero di melograni, zeppo di frutti, pare che a nessuno piacciano da queste parti, quindi effettuiamo la prima di diverse soste dove il simpatico Andrea, la guida, ci illustra i particolari del bosco, facendoci notare le piante caratteristiche. In particolare ci segnala la presenza del Sommaco, una pianta utilizzata per la concia della pelli in quanto le sue foglie contengono una sostanza naturale (tannino) adatta allo scopo e che potrebbe essere usata al posto del cromo trivalente. Ho scoperto anche che le bacche del Sommaco hanno diverse proprietà benefiche, contengono un alto potere antiossidante, tra i più alti valori ORAC, qualche info in questo link. Da apprezzare anche dal punto di vista paesaggistico, il Sommaco infatti macchia di un rosso acceso i pendii dei colli. La camminata procede tranquilla e piacevole, ogni tanto la guida si ferma e ci fa notare i particolari dell’ambiente, i terrazzamenti, il giunco, i segni dei cinghiali, un bel panorama. Arriviamo quindi all’inizio della discesa dove effettuiamo un’ultima sosta.
Tornati sulla pianura il percorso prosegue tra i campi coltivati. Anche qui la guida ci fa notare le caratteristiche del territorio, e si sofferma in particolare sul sistema di sfruttamento dell’acqua composto dal fosson, dal giaron e dalle briglie, in primo piano sulla foto, che permettono appunto il deposito delle parti solide sul fondo mentre l’acqua prosegue nella vasca di decantazione e poi entra nel canale utilizzato dall’uomo. Dopo questa breve illustrazione procediamo verso il punto di partenza ormai visibile attraversando distese di vigneti dove ogni tanto qualcuno preleva un grappolo sfuggito alla vendemmia.
Come concludere questa breve ma piacevole passeggiata se non con un bel pranzetto ?
Visto che il tutto è stato organizzato per la sagra ne approfittiamo, sul tavolo per noi riservato ci aspettano un bel piatto di tagliatelle al ragu di cinghiale ed un buon spezzatino, sempre di cinghiale, con polenta il tutto corroborato da un corposo vino rosso locale.
Ciao a tutti alla prossima.