14/07/2019 Juribrutto (passo San Pellegrino)
Distanza totale: 13.6 km (6.6↑, 5.3↓, 1.7↔)
Altitudine massima: 2697 m
Altitudine minima: 1920 m
Dislivello assoluto: 777 m
Totale salita: 948 m
Totale discesa: -943 m
Tempo totale: 6h 30′ (soste comprese)
Presenti: Tabs, Cippe, Pedro.
Dopo tanto tempo il Tabs torna a camminare con gli Arditi in qualità di guida del CAI, proprio così, Andrea deve fare un sopralluogo su cima Juribrutto, decidiamo così di fargli compagnia tralasciando la proposta del Col di Lana ed affidandoci alla proposta del Tabs. Partiamo molto presto, 5:30, consueta pausa caffè/colazione ed alle 8 e 30 siamo già con gli scarponi ai piedi.
Passo San Pellegrino. Quota 1920.
Il panorama dal passo è già appagante, la giornata è splendida (‘ndemo vedare i Pynk Floyd), ed a quest’ora non c’è anima viva o comunque poca gente. Certo la parte più famosa è alla nostra destra, dove spicca cima Dell’Uomo, ma noi saliremo a sinistra. Lasciamo l’auto nel parcheggio a pagamento, 4€ per l’intera giornata mi sembra un costo equo, e ci avviamo verso il sentiero E628. Nei pressi del parcheggio c’è una fonte con acqua potabile. Ci innestiamo nel 628 dopo aver superato il rifugio dietro al quale notiamo un cavallo bianco e nero che sembra nervoso, continua a saltellare e nitrire, qualcosa lo disturba. Percorriamo pochi metri e con la coda dell’occhio vedo l’equino salire di corsa sul sentiero verso di noi. Lo guardiamo arrivare poi ci spostiamo sulla destra risalendo il pendio del bosco e lui passa via dritto per poi fermarsi dopo un centinaio di metri e tornare indietro. Mah! Cavallo impazzito? Riprendiamo il cammino. Il bel bosco presto si dirada lasciando spazio ad ampie radure mentre dietro di noi il panorama, dove spicca cima dell’Uomo, è notevole, grazie anche al cielo limpido. A quota 2060 circa ci si immerge in una splendida radura con diversi ruscelli (1.8 km, 2060 mt, 40′) il sentiero E628 continua a salire ma molto dolcemente fino a raggiungere un primo bivio segnalato (2.96 km, 2200 mt, 1h). I cartelli indicano di proseguire a destra, andando a sinistra si arriva comunque nello stesso posto per una via più breve, ma ripida, siamo a circa 2200 metri, noi abbiamo scelto la sinistra, ma fa poca differenza, poco più sopra si ritrova il sentiero ufficiale dal quale si può vedere il bivio con le due tracce. Siamo ormai arrivati al col de le Palue.
Col de le Palue (3,5 km, 2266 mt, 1h 15′).
Nei pressi del Col ci sono alcuni resti di rifugi italiani della prima guerra mondiale con alcune tabelle esplicative all’ingresso delle gallerie della prima linea italiana (approfondimento), una traccia consente volendo di portarsi proprio sulla cima del colle che è un bel punto di vista. Breve pausa per ammirare il panorama poi riprendiamo verso il passo lungo il versante ovest del Juribrutto. La salita è dolcissima e porta in breve tempo alla forcella Grana-Juribrutto (4.47 km, 2340 mt, 1h 50′) dove si incrocia il sentiero E628A che sale sempre dal passo san Pellegrino. Dalla forcella al passo Juribrutto la distanza è breve, si supera una pietraia ed il gioco è fatto.
Passo Juribrutto (4,7km, 2381 mt, 2h).
Al passo vi è un ricovero, molto spartano, giusto per ripararsi dalla pioggia. Lasciamo il sentiero E628 e prendiamo l’alta via Mariota a sinistra. Poco più avanti a quota 2500 metri circa, si lascia l’alta via per prendere il sentiero E695, esattamente dove ci sono queste indicazioni (5.63 km, 2500 mt, 2h 30′). Si risale il crinale passeggiando tra resti di trincee e sfasciumi molto evidenti fino a raggiungere la cima.
Cima Juribrutto (6,8 km, 2697 mt, 2h 30′).
La cima non è sicuramente importante, non è neppure segnalata, ma il panorama è notevole. Spazia a 360 gradi dalle Pale di San Martino, al Piz Boé, Marmolada, Pelmo, Civetta, Sassolungo e Piatto, eccetera. Nella foto panoramica partendo da destra la parete scura è la Marmolada (3343 mt) e il Gran Vernel (3210 mt) davanti a loro cima dell’Uomo (3010 mt), inconfondibile più a sinistra la piramide del Piz Boè (3152 mt) e a centro foto il Sassolungo (3181 mt), più a sinistra il Catinaccio D’Antermoia (3004 mt) e l’Ortles (3905 mt) nell’ultimo gruppo a sinistra. Il tempo nel frattempo si è guastato, nuvoloni minacciosi si addensano sopra le nostre teste quindi ci rimettiamo in marcia, ma poco più sotto ci fermiamo per una meritata pausa pranzo. La discesa avviene in un primo tratto sul sentiero E695, proprio lungo le trincee della prima guerra mondiale tra le quali ci sono ancora evidenti resti, il sentiero è anche confine naturale del parco di Paneveggio-Pale di San Martino, il 695 si innesta infine nell’alta via Mariota, che proviene da destra, in corrispondenza di forcella della Vallazza o El Sforcein (7.6 km, 2518 mt, 3h 50′). Si procede poi per prati e rocce lungo un lieve pendio praticamente sul crinale del Juribrutto fino a raggiungere gli impianti di col Margherita (10 km, 2515 mt, 5h 13′). Presso l’impianto si può usufruire di questo marchingegno per capire cosa stiamo guardando all’orizzonte. E’ presente inoltre una stazione GMOS, un sistema di osservazione globale che monitora l’inquinamento atmosferico da Mercurio, sistema formato da 40 stazioni sparse in tutto il mondo (link). Col Margherita è un punto terminale, per poter tornare giù o si prende la funivia, o si prende per il passo Valles, o si scende per le piste da sci, soluzione da noi adottata. Si segue un primo tratto di pista nera, poi rossa, si supera una piccola palestra di roccia (10.75 km, 2400 mt, 5h 30′) e si passa sotto gli impianti percorrendo il sentiero La Volata, ci si innesta su un sentiero indicato sulla mappa come G.B (11.5 km, 2215 mt, 5h 50′) e poco più avanti sul 658 (AV2) (11.8 km, 2150 mt, 5h 55′) e da qui al passo san Pellegrino lungo un sentiero molto bello, pieno di rododendri in fiore ed un altro tipo di fiore che sembra cotone, si tratta dell’Erioforo. La particolarità che lo rende unico e facilmente riconoscibile sono i suoi frutti, erroneamente chiamati fiori, formati da un’unica spiga quasi sferica che persiste a lungo dopo la fioritura come un vistoso e morbido fiocco di cotone. Proprio un bel bosco, peccato che in molti punti sia stato violentato dalle ruspe che stanno risistemando le piste da sci.
Passo San Pellegrino (13.5 km, 1920 mt, 6h 30′).
Come sempre bravi tutti e alla prossima, un ringraziamento a Tabs per il giro, è stato un piacere camminare di nuovo insieme dopo tanto tempo.