08/01/2022 Sentiero 28 – villa Vescovi (Colli Euganei)
Distanza totale: 7,8 Km (3,8↑ 3,1↓ 0,9↔)
Altitudine massima: 213 m
Altitudine minima: 25 m
Dislivello assoluto: 188 m
Totale salita: 409 m
Totale discesa: 407 m
Tempo totale: 2h 50′ (soste incluse)
Presenti: Cippe, Michele, Pedro, Silvia
Abbiamo chiuso il 2021 con un giro sui Colli Euganei sul monte Ceva, riprendiamo l’anno nuovo sempre nello stesso ambito questa volta sul sentiero 28 del parco, l’approcio è sempre lo stesso con partenza nel primo pomeriggio per godere del tramonto da qualche altura, senza calcoli, ed anche questa volta è andata benissimo. La partenza naturale del sentiero 28 è da Villa Vescovi, ma noi optiamo per la trattoria da Iseo che si trova poco prima della villa sulla SP98 se si proviene da Tre Ponti.
Partenza. Quota 25 mt.
Lasciamo l’auto proprio sotto la trattoria lungo la statale dove c’è un po’ di spazio. Poco più avanti, sulla curva, c’è il parcheggio della trattoria ma appunto è riservato ai clienti e noi non lo siamo. Dal parcheggio prendiamo una traccia ben visibile, ce ne sono due in realtà a 10 metri l’una dall’altra, prendiamo la prima. Il sentiero sale subito con decisione per poi addolcirsi ed offrire qualche scorcio panoramico. Siamo sul versante est del monte Vignola. Percorso poco più di mezzo chilometro si arriva ad un grosso incrocio dove sulla destra si sale all’apice del Vignola (88 m) che è però occupato da un B&B, noi ci intrufoliamo lo stesso, è aperto, ed andiamo a curiosare, sia mai che ci venga in mente di passare una nottata qui sopra. Il B&B visto da fuori, bellissima la casetta lungo il viale di accesso, per gli attrezzi ? Mi basta questa, giusto per dormire e preparare un caffé. Torniamo sui nostri passi e proseguiamo lungo la strada bianca senza seguire le indicazioni per Terre Bianche che più avanti portano a destra non so dove. Le Terre Bianche si riferisce al tipo di roccia calcarea che stiamo calpestando, una marna euganea grigio bianca. Raggiungiamo un primo abitato in bellissima posizione, credo riceva il sole tutto il giorno, poco più avanti un secondo abitato, intorno ai 130 metri di altitudine, con un bivio dove proseguiamo dritti, andando a sinistra si prende una specie di scorciatoia che porta verso villa Vescovi passando per la croce di legno. Ora ci si alza un pochino verso i 200 metri lungo il crinale del monte Arrigon (200 m) dove si apre un bel panorama verso nord-est e la città. Raggiungiamo quindi un bivio (2.2 km, 193 m, 50′) con tabella informativa dove proseguiamo dritti, mentre da sinistra arriva il sentiero che faremo al ritorno e che sale da Villa Vescovi. Proseguiamo dritti più o meno in piano intorno ai 200 metri fino ad una ampia curva a sinistra che dà accesso ad un bel viale alberato fino a raggiungere un capitello o piccola chiesetta mariana (3 km, 200 m , 1h 5′) ben tenuta e costruita dai contadini locali per proteggere i vigneti dalle tempeste. Da qui il panorama è molto ampio si intravedono il Grappa e cima D’Asta, ma foschia ed un po’ di nubi lontane impediscono altri riconoscimenti. Superato il capitello proseguiamo dritti fino ad una specie di tornante dopo il quale il percorso torna a scendere, siamo in via Fornetto. Percorse poche centinaia di metri la strada svolta verso destra ed inizia a scendere vistosamente su un fondo molto sconnesso. Siamo ormai in vista della Villa Dei Vescovi, il sentiero prosegue ora un po’ più sinuoso fino a raggiungere la tenuta di Villa Pollini e subito dopo la chiesa di San Martino il cui campanile punta verso l’alto quasi a sfidare i colli circostanti. Superato il campanile ci immettiamo sulla strada asfaltata, via dei Vescovi, dove proseguiamo a sinistra.
Villa dei Vescovi (4,2 km, 40 mt, 1h 40′).
Gironzoliamo un pochino nei pressi della villa, è proprio bella, ma è tutto chiuso, merita sicuramente una visitina. Superata la villa svoltiamo a sinistra inerpicandoci su per una strada bianca, riprendiamo a salire. Come indicato nelle tabelle informative sulla sinistra scorre un “calto”, parola di cui non conosco il significato, ma direi di associarlo ad un torrentello o fosso e che conferisce una particolare umidità a questa zona per tutto l’anno permettendo a piccoli invertebrati ed al gambero di fiume di scorrazzare piacevolmente organizzando di tanto in tanto anche delle feste. In breve raggiungiamo un tornante con tabella informativa. Proseguiamo sempre in salita superiamo un altro edificio che lasciamo alla nostra destra ed arriviamo ad un grosso incrocio con una croce di legno (5,1 km, 138 m, 2h) dove si trova un ampio pianoro coltivato a vite. Il panorama qui è notevole, ora si distinguono meglio le lontane montagne.
A centro foto spicca il monte Grappa (1776 m) ed alla sua sinistra il Cimon della Pala (3184 m) davanti il monte Merlo a sinistra (101 m) ed il monte Bello a destra (117 m) sopra il quale sullo sfondo illuminata dal sole la punta di cima Comedon (2325 m) e più a destra il Civetta (3220 m). Proseguendo dritti si sbuca sul primo incrocio da noi percorso all’inizio, proseguiamo a sinistra ed al bivio successivo a destra pochi metri e torniamo sul percorso di andata. Non ci resta che tornare verso l’auto scendendo dolcemente lungo il monte Vignola, ma prima di rientrare la natura ci regala un ultimo spettacolo, quello per cui abbiamo intrapreso il viaggio nel pomeriggio. Improvvisamente verso ovest una luce arancione accende l’orizzonte, sembra un fuoco ardente di vita ma senza fumo, senza effetti nefasti, è uno spettacolo, sono emozionato, sbaglio le prime foto, non riesco a mettere a fuoco l’orizzonte, dei rami me lo impediscono, poi ricordo della modalità manuale, è fantastico. Un padre con il piccolo in groppa sullo zaino sta chiamando a gran voce il resto della famiglia, sono venuti fino a qui per vedere il tramonto immagino, “fate presto” urla, e ne ha ben ragione, lo spettacolo dura pochi minuti ma ne vale la pena, per fortuna si rinnova ogni giorno ed ogni volta in modo diverso, mai un bis, speriamo solo che continui in eterno. Torniamo all’auto, ormai è quasi scuro, ma sono soddisfatto, ho l’animo pieno di gioia, sono felice.
Arrivo (7,8 km, 25 mt, 2h 50′).
Grazie a tutti della piacevole scampagnata, alla prossima.