25/08/2023 Totòga (Vette Feltrine)
Distanza totale: 13 Km (6↑ 5↓ 2↔)
Altitudine massima: 1705 m
Altitudine minima: 985 m
Dislivello assoluto: 720 m
Totale salita: 763 m
Totale discesa: 730 m
Tempo totale: 7h (soste incluse)
Presenti: Antonio, Cippe, Paolo, Stefania
Piacevole escursione di fine agosto, facile, vicina, interessante ed abbastanza lontana dalla calura che opprime quest’anno la pianura. Siamo sulle Vette Feltrine, al passo Gobbera da cui parte il nostro percorso. Partenza alle 6 e 30 da Padova, colazione in val Goccia ed arrivo in loco intorno alle 8 e 45, poco prima delle 9 siamo in cammino.
Passo della Gobbera. Quota 985 mt.
Lasciamo l’auto in un piccolo parcheggio nei pressi del passo, ci sono cinque posti se non ricordo male ed uno è libero, più avanti dopo il passo in direzione di Imer c’è un altro parcheggio un po’ più grande. Ci allontaniamo dall’auto pochi metri ed un bel cartello indica il nostro sentiero, lasciamo l’asfalto e prendiamo una strada sterrata che si inoltra subito nel bosco, poco più avanti, duecento metri circa, raggiungiamo alla nostra sinistra una bella calchèra ben tenuta (0.2 km, 1000 mt, 5′) la cui interessante storia si può leggere in uno dei cartelli presenti riportato in questo approfondimento su cui ci soffermeremo al ritorno. Una decina di metri dopo la fornace un bivio segnalato da tabelle (0.25 km, 1000 mt, 6′) permette di salire alla cima in modi diversi, noi scegliamo la destra in senso antiorario sulla strada forestale De La Cros, mentre a sinistra c’è la strada forestale San Silvestro da cui arriveremo. La strada ampia e carrozzabile si sviluppa tra un bel bosco misto di abeti larici e faggi, ogni tanto permette piccole panoramiche verso la val Vanoi, e prosegue in un docile saliscendi fino a raggiungere il Col de la Cros segnalato da tabelle (2.5km, 1078 mt, 40′). Qui arriva anche il sentiero 345 che sale da Canal San Bovo e che noi ora percorreremo intanto ci godiamo con una breve pausa la bella panoramica verso la val Vanoi. Riprendiamo a camminare quindi sul 345 intorno a quota 1100, superiamo il cartello che indica località Vascoraia, un imponente sperone roccioso ed una corrispondente stretta gola a quota 1080 metri, che ricordo più che altro perché poco dopo disturbiamo una splendida vipera che ci attraversa la strada un paio di metri avanti a noi per cercare rifugio nell’erba alta facendo venire i brividabadibidi alla Stefy che nè resterà impressionata per un po’, era proprio un bell’esemplare, grosso pure, peccato non essere riuscito a fotografarlo. La strada forestale in corrispondenza di un ampio tornante (3.4 km, 1100 mt, 1h 5′) diventa sentiero vero e proprio, lo si vede scorrere lungo il fianco della montagna con tratti a volte un po’ esposti, ma che non richiedono capacità particolari se non un minimo di attenzione. Superiamo un bivio tenendo la sinistra (4.5 km, 1100 mt, 1h 30′) e ci inoltriamo in un bel bosco di faggi, suggestivo, siamo nel versante sud della montagna, lasciamo quota 1100 ed inziamo a salire fino a raggiungere i prati di Totòga bassa, anche se di prati non se ne vedono, ma osservando la carta direi che sono esattamente sotto di noi, anche se non ho visto sentieri che portano ad alcuni edifici segnati sulla mappa. Il bosco qui a tratti è deturpato, ha subito qualche trauma, presumo Vaia, ci sono ampi tratti devastati. Raggiungiamo località Fontana dei Betteghe (5.4 km, 1300 mt, 2h 10′) che corrisponde ad un bivio dove proseguiamo a sinistra, a destra è indicata Acqua, ma non ho capito a cosa si riferisce e dove porta, nella mappa vedo un piccolo laghetto, noi seguiamo le indicazioni per i prati di Totòga Alta, dove ampie radure si aprono in mezzo al bosco ed in esse spuntano belle casette che iniziamo a perlustrare. Un cartello conferma che siamo nei prati di Totòga Alta (5.8 km, 1370 mt, 2h 30′) superati i quali ci innestiamo sulla strada forestale monte Totòga procedendo a sinistra, indicazioni per rifugio forestale Gualberto, raggiungiamo un bivio al quale svotiamo a destra (6.5 km, 1440 mt, 2h 55′) seguendo le indicazioni per il rifugio Gualberto e località Le Monde che raggiungiamo in breve (7.2 km, 1480 mt, 3h 5′). Da questo punto inizia la parte in comune tra andata e ritorno. Proseguiamo a sinistra verso gli stoli e percorsi pochi metri raggiungiamo il rifugio forestale Gualberto (7.8 km, 1570 mt, 3h 25′) indicato da tabelle e molto carino, una parte è accessibile l’altra è chiusa a chiave che immagino bisognerà procurarsi da chi lo gestisce, ma la parte aperta è già molto bella e sufficiente per chi volesse passare la notte o trovare rifugio. Nella parte sotto ci sono il camino ed un bel tavolo con panche, la parte sopra si raggiunge tramite la scala a pioli esterna che si vede a destra sulla foto e che permette di accedere ad un locale ampio, finestrato e senza nulla, per dormire è necessario avere almeno il sacco a pelo e magari un materassino. Effettuata la perlustrazione proseguiamo il cammino verso gli stoli che sono a pochi passi dal rifugio ed indicati da una tabella. Il sentiero verso la cima sale a destra ma prima visitiamo gli stoli (8 km, 1580 mt, 3h 30′). Entrarci dentro è un toccasana, sembra ci sia un condizionatore acceso alla massima potenza e per noi fuggiti dalla calura estiva della pianura è una meraviglia, viene quasi da coprirsi, decidiamo così di goderci la frescura con una bella pausa pranzo dentro le gallerie. In quella in cui ci fermiamo ci sono tra l’altro chiari segni di bivaccamento, un fuoco al centro della stanza, un tronco a fare da panca e dei giacigli di foglie in un angolo. Soddisfatte le esigenze nutritive usciamo dagli stoli e prendiamo la traccia che sale a sinistra verso la cima a cui si arriva in pochi minuti.
Cima del Totòga (8.5 km, 1705 mt, 4h 20′)
La cima è libera da vegetazione d’alto fusto e permette un’ampia visuale panoramica in particolare verso nord est sul Primiero dove spiccano tra le nubi il Cimon della Pala (3184 mt) la Pala di San Martino (2982 mt) e cima Canali (2900 mt) mentre verso nord ovest la Val Canzoi mette in mostra il Cauriol (2494 mt) dalla tipica forma piramidale e la cima di Cece (2754 mt) ed ovviamente cima d’Asta (2847 mt) in un complesso panoramico che è il seguente:
Al centro del panorama la Val Canzoi. Ci rilassiamo sulla cima godendoci il rigenerante calore del sole a questa quota, a differenza dell’opprimente calura della pianura, e anche le numerosissime farfalle che svolazzano intorno a noi sembrano essere dello stesso parere. Riprendiamo il cammino per lo stesso percorso, volendo ci sarebbe il sentiero Gaetano Moretta che scende diretto al passo Gobbera sul versante nord sbucando poco prima della clachera, è la via più breve ma anche più ripida, noi torniamo verso gli stoli, ripassiamo davanti al rifugio forestale Gualberto e raggiungiamo il bivio in località Le Monde ( 9.7 km, 1480 mt, 5h 30′) già visto all’andata e che segna l’unione del 345B che sale dal Gobbera sul versante ovest ed il 345A che scende dal Totòga e porta al passo per il versante est, lasciamo quindi la forestale e procediamo a sinistra indicazioni per Bivio El Ram. Appena intrapreso il sentiero vi è un punto panoramico molto interessante con belle visuali sul Primiero e sul gruppo del Cimonega dove spicca il Sass de Mur a destra (25476 mt) e i due Piz de Sagron a sinistra (2486 mt) e de Mez al centro (2429 mt). Proseguiamo in discesa nel bosco fino a trovare un’ampia zona devastata da Vaia con numerosi alberi abbattuti e dove fioriscono maestose numerose piante di Buddleja detto anche albero delle farfalle. Raggiungiamo il bivio El Ram (10.2 km, 1370 mt, 5h 50′) dove svoltiamo a sinistra in direzione Gobbera sul sentiero 345 che prende a scendere decisamente in mezzo al bosco ma offrendo ogni tanto qualche scorcio panoramico, sempre sul Primiero, ed anche un breve tratto attrezzato che aiuta a superare alcune rocce. Il resto della discesa è costante e senza particolari di rilevanza fino a raggiungere il bivio De Le Doi Strade (11.7 km, 1030 mt, 6h 30′) dove ci innestiamo sulla strada forestale di San Silvestro e poco più avanti sulla destra un cartello indica la traccia che porta all’omonima chiesetta (11.8 km, 1030 mt, 6h 35′). Quarantacinque minuti per il percorso per cui decidiamo di soprassedere. Proseguendo sulla forestale poco più avanti in prossimità di una curva a sinistra c’è una terrazza panoramica con tanto di panchina. Poco prima di arrivare alla calchera sulla sinistra un cartello indica la salita al Totòga tramite il sentiero Moretta (13.1 km, 1010 mt, 6h 50′) più diretto e ripido, poche decine di metri più avanti riecco la calchera dove ci soffermiamo un pochino a leggere le tabelle illustrative per poi affrontare l’ultimo tratto di strada che ci riporta in breve al passo.
Passo Gobbera (13.5 km, 985 mt, 7h)
Piacevole compagnia ed escursione che si conclude prima con una rinfrescatina nella fonte in centro paese e dopo con una fresca birra al bar di fronte, un tipico locale con punto alimentare e generi di prima necessità, bravi tutti e alla prossima.