13/04/2024 Monte Cesen
Distanza totale: 10 Km (4.8↑ 4.9↓ 1.6↔)
Altitudine massima: 1560 m
Altitudine minima: 1084 m
Dislivello assoluto: 476 m
Totale salita: 593 m
Totale discesa: 534 m
Tempo totale: 5h (soste incluse)
Presenti: Cippe, Pedro , Matteo
Giretto sulle colline del prosecco in periodo primaverile. Questa volta però abbiamo un po’ sforato nel senso che qui siamo ben al di sopra delle colline. Giornata splendida, calda, in quella che sembrava essere l’inizio di una estate lunga e caldissima e che invece proseguirà con piogge e diluvi biblici. Ad ogni modo ci portiamo verso Valdobbiadene per salire fino a Pianezze, dove un ampio parcheggio permette di lasciare comodamente l’auto, ci sono pure le colonnine di ricarica per le elettriche.
Pianezze di Valdobbiadene. Quota 1084 mt.
Lasciamo l’auto e procediamo con il tempio alle nostre spalle verso la strada Endimione all’imbocco della quale sono presenti alcuni cartelli con indicazioni, compresa quella per il sentiero 1008, ed anche una utilissima fonte d’acqua con vascone. Dopo pochi metri si deve prendere il sentiero sulla sinistra (0.2 km, 1100 mt, 5′) che sale ripidamente, noi per errore proseguiamo dritti sull’asfalto poi mi rendo conto che non ci siamo però intanto ci gustiamo il panorama verso la pianura. Il sentiero come dicevo sale ripido ed in breve lambisce uno dei tornanti della strada Mariech (0.4 km, 1130 mt, 10′) e continua a salire ripido sul sentiero indicato come strada Fagheron sulle mappe. Perpendicolare al tornante vi è un’altra strada, Frascada, noi invece su dritti. Poco più avanti tralasciamo sulla destra un bivio (1 km, 1240 mt, 25′) procedendo quindi a sinistra sempre su strada Fagheron. Poco più sopra effettuiamo una leggere deviazione a sinistra per visitare alcune costruzioni visibili dal sentiero (1.4 km, 1330 mt, 40′) interessanti dal punto di vista panoramico, da qui infatti la visuale spazia ampiamente sulla pianura padana. Superate le casette torniamo sul sentiero risalendo il ripido prato dietro alle stesse tornando sul crinale di risalita dal quale è possibile ammirare il famoso ippopotamo, almeno così ho letto in diversi blog, si tratta in sostanza del profilo delle montagne che assomiglia alla schiena di un ippopotamo, da ammirare in particolare in inverno ricoperto di neve. Proseguiamo la nostra salita fino a raggiungere una croce che segna un meraviglioso punto panoramico (1.8 km, 1410 mt, 55′). Dalla croce in breve si arriva alla strada che porta al passo Mariech (2 km, 1430 mt, 1h) raggiunta la quale procediamo verso destra sul versante est del monte Barbaria (1464 mt) sotto il quale sorge l’omonima ed enorme malga (2.1 km, 1430 mt, 1h 5′), purtroppo la presenza di innumerevoli antenne deturpa il profilo del panorama. Dalla malga si gode comunque di un pregevole panorama, da qui possiamo volgere lo sguardo verso la croce appena superata e la pianura padana, mentre verso nord alcune cime innevate attirano la nostra attenzione, ma la loro collocazione risulta difficile anche a casa con il Peakfinder, credo comunque Civetta al centro, Schiara, Pelf e Serva sulla destra. Malga Barbaria è molto bella e a stagione aperta deve essere un porto di mare, passiamo proprio sul piazzale antistante la stessa per poi proseguire sul sentiero che scorre parallelo alla strada fino a ricongiungersi ad essa (3.1 km, 1490 mt, 1h 30′) ormai in prossimità di malga Mariech.
Malga Mariech (3.5 km, 1504 mt, 1h 35′)
Se la precedente era grande questa lo è ancor di più. Il piazzale antistante è veramente enorme, ma anche le stalle che accolgono le mucche sono gigantesche. Approfittiamo di alcuni massi e un po’ d’ombra per fare una pausa ristoratrice ed intanto ci godiamo il panorama osservando il continuo via vai sul passo Mariech, bici, moto, escursionisti, arriva anche qualche auto, poche per la verità. Riprendiamo il cammino scendendo al passo (3.6 km, 1500 mt, 2h 15′) per poi risalire il crinale che porta a monte Cesen. Appena inziata la salita si passa di fianco alla lapide commemorativa in memoria dei partigiani della brigata Garibaldi (3.8 km, 1520 mt, 2h 20′) dalla quale si ha una bella panoramica su malga Mariech. La salita non è impegantiva, ma sempre sotto il sole, raggiungiamo poco più avanti alcuni ruderi (4.6 km, 1530 mt, 2h 40′) non so relativi a cosa, potrebbero essere della guerra oppure vecchie malghe, e poco più avanti alcune tabelle indicano un bivio (4.9 km, 1520 mt, 2h 45′) per il trodo del Much dove teniamo la sinistra per raggiungere il monte Cesen, andando a destra si raggiunge il grande incrocio che indicherò più avanti senza salire al Cesen e rimanendo in quota. Il monte Cesen è molto piatto e permette una bella panoramica a 360 gradi (5.3 km, 1560 mt, 2h 55′).
Torniamo a scendere, già possiamo vedere la grande forcella di sotto che è il prossimo obiettivo. In pochi minuti la raggiungiamo (6.2 km, 1410 mt, 3h 20′). Alcune tabelle indicano le varie possibilità, noi dobbiamo prendere la sinistra sul senitero 1008 verso Pianezze, ma prima effettuiamo una disgressione verso alcuni ruderi poco più avanti (6.45 km, 1390 mt, 3h 50′). Se non ricordo male si tratta di una malga, ma non ho fotografato l’incisione che si trova sopra la porta dell’edificio principale. Tra i ruderi facciamo una breve sosta per rifocillarci approfittando di un po’ d’ombra veramente rara in questa escursione, dai ruderi si ha una bella visuale sul crinale di discesa dal monte Cesen. Torniamo verso la forcella e prendiamo il sentiero 1008 in discesa. La pendenza è piacevole, non affatica le ginocchia, la visuale ampia, non ci sono alberi, il sentiero si incunea nella vallata racchiusa dal tra i monti Cesen a nord e Orsere a sud fino a raggiungere la postazione di un vecchio skilift dismesso (7.8 km, 1340 mt, 4h 15′). Pochi metri dopo lo skilift alcune tabelle indicano a destra per Pianeze decisamente verso l’alto (7.9 km, 1340 mt, 4h 17′) andando dritti si torna a malga Barbaria. Dopo pochi passi possiamo vedere il vecchio skilift dall’alto, la parte ripida è molto breve, circa duecento metri poi si addolcisce e torna a scendere fino a raggiungere un altro grosso incrocio segnalato da tabelle (8.4 km, 1410 mt, 4h 35′) dove proseguiamo sul 1008 sempre verso Pianezze. Dopo questo punto il sentiero scende ripido fino a raggiungere ed innestarsi (8.55 km, 1370 mt, 4h 37′) sulla strada asfaltata per il passo Mariech. Attraversata la strada non è evidentissimo il proseguio del percorso e non è segnalato se non ricordo male, ad ogni modo prendiamo una evidente traccia, indicata sulle carte come sentiero dei Narcisi, sempre in discesa. Percorsi pochi metri si esce dal bosco e si attraversa il prativo versante sud del monte Barbaria con ampie panoramiche verso la pianura e caratterizzato da file di larici allineati ed equidistanti quasi a simulare una specie di processione verso valle. Anche il bosco sopra di noi finisce di netto, sembra un esercito pronto ad invadere la pianura sottostante. Dopo aver attraversato gli immensi prati un ultimo vivace tratto presenta negli ultimi metri dei gradoni di legno che agevolano il superamento della pendenza, poi si torna nell’asfalto della strada che sale al passo Mariech (9.4 km, 1150 mt, 4h 55′). Percorriamo la strada verso sinistra in discesa, volendo si può proseguire sul sentiero che si innesta nuovamente sulla strada più in basso in un tornante, e dopo circa 400 metri scendiamo a destra per prati (9.8 km, 1130 mt, 4h 58′) ormai in vista di Pianezze che raggiungiamo in pochi minuti.
Pianezze di Valdobbiadene (10 km, 1084 mt, 5h) Una bellissima fontanella con vascone dotata di rubinetto mi consente di rinfrescarmi in questa inaspettata giornata molto calda, poi si può partire per il rientro. Bravi tutti ed alla prossima.