23/11/2024 Cima Lastè
Distanza totale: 12 Km (5↑ 5.4↓ 1.6↔)
Altitudine massima: 2247 m
Altitudine minima: 1220 m
Dislivello assoluto: 1027 m
Totale salita: 1050 m
Totale discesa: -1050 m
Tempo totale: 7h (soste incluse)
Presenti: Antonio, Cippe, Francesca, Amici di Antonio
Giretto in Alpago proposto da Antonio, abbastanza comodo da raggiungere, molto bello dal punto di vista panoramico, e con una cima da raggiungere. Siamo in cinque, colazione strada facendo e poi su dritti fino al parcheggio nei pressi di malga Pian Grand, nostro punto di partenza.
Malga Pian Grand. Quota 1220 mt.
Lasciamo l’auto proprio nei pressi della malga, che ovviamente è chiusa, il silenzio regna sovrano, solo il rumore di qualche altro escursionista che oggi ha avuto la nostra stessa idea. Proseguiamo a piedi lungo via degli Alpini passando davanti alla malga, superiamo una curva a destra e ci inoltriamo in un freddo bosco di faggi, caratteristici dell’Alpago. Un sottile velo di neve copre tutto, ma possiamo camminare tranquillamente con gli scarponi. La fine del bosco corrisponde con l’ingresso nel pian delle Lastre. Proseguiamo sulla strada bianca fino ad un caseggiato ed alcune tabelle che indicano un bivio dove procediamo a destra (0.91 km, 1279 mt, 15′) sul sentiero 923 verso il rifugio Semenza, pochi metri e prendiamo a sinistra il sentiero 926 (1.04 km, 1300 mt, 18′), si potrebbe andare anche dritti sulla strada che noi però faremo al ritorno sul sentiero 923. Percorsi pochi metri il sentiero svolta a destra di novanta gradi verso due edifici visibili in lontananza, si tratta di malga Pradosan (1.3 km, 1348 mt, 28′). Alle nostre spalle intanto il panorama già comincia a farci brillare gli occhi, le dolomiti bellunesi la fanno da padrone con Serva, Schiara e Pelf, più a sinistra e tutte imbiancate le Pale di San Martino proprio sopra il tetto di sinistra della malga. Superato lo spazio prativo intorno alla malga ci addentriamo nuovamente nel bosco il cui ingresso è protetto da un cancelletto, anche se credo sia esattamente il contrario. La salita è sempre costante senza grossi strappi e senza pause, lungo il percorso nel bosco un cartello con QRCode indica sentiero dei cippi, non ho approfondito, ma sapete che i cippi mi interessano assai, hanno un che di mistico che mi intriga. Ad un certo punto faggi e larici spariscono rimane qualche sparuto abete qua e là ed ampi spazi aperti che lasciano godere il panorama. Segnalo un punto (2.83 km, 1700 mt, 1h 38′) relativo ad un traccia, non vista, che scende verso il sentiero 923, più sotto e che faremo al ritorno. Dopo questo punto, duecento metri circa, il sentiero volge a sinistra e aumenta la pendenza. Superiamo la traccia che sale verso cima delle Vacche (3 km, 1820 mt, 2h) anche questa non vista ma è in corrispondenza di questo piccolo ghiaione. Dietro di noi intanto una macchia bianca risalta tra i boschi, è il pian del Cansiglio e più in fondo è ben visibile anche il lago di Santa Croce. Sotto di noi intanto un nutrito branco di Camosci sta trotterellando sui prati appena ricoperti i neve, il gruppo sembra quasi percepire la nostra presenza e improvvisamente torna indietro rientrando nel bosco, all’orizzonte invece dei bagliori dorati accendono le nostre fantasie, possibile che sia l’adriatico? Il sentiero gira intorno a cima delle Vacche e si immette nella vallata che porta al rifugio Semenza. Superiamo la traccia che sale a forcella Cornor (4 km, 1890 mt, 2h 27′) segnalata da un grosso ometto, mentre poco più avanti troviamo i cartelli che indicano la discesa che faremo al ritorno sul 923 (4.16 km, 1900 mt, 2h 33′). Il sentiero volge ancora a sinistra rendendo ora visibile il rifugio. E’ la parte più aerea, comunque non esposta, mentre verso la fine alcuni gradoni di legno aiutano a superare gli ultimi metri.
Rifugio Semenza (4.76 km, 2020 mt, 3h 22′)
Il rifugio è chiuso ovviamente ma baciato dal sole ed è il posto ideale per fare pausa pranzo, ci sono anche delle panche. Rifocillati riprendiamo la salita verso la vicina forcella Lastè (4.84 km, 2036 mt, 3h 25′) da cui parte il sentiero che sale a cima Lastè, prima facciamo una puntatina all’omonimo e limitrofo bivacco (4.9 km, 2050 mt, 3h 27′) la cui posizione è veramente spettacolare, il panorama è notevole.
Dopo aver lasciato gioire gli occhi torniamo verso la forcella e iniziamo a risalire la cresta verso cima Lastè. La salita non presenta alcuna difficoltà, non vi sono tratti esposti, insomma è gradevole e neppure troppo ripida. Man mano che si sale il panorama intorno diventa sempre più attraente, in qualunque direzione si guardi lascia a bocca aperta, verso la pianura dove spuntano i colli Euganei, verso ovest con il lago di Santa Croce e la Civetta in alto a destra, ma l’apoteosi avviene quando si raggiunge la cima, in lontananza si profila chiaramente il golfo di Trieste, incredibile.
Cima Lastè (5.5 km, 2247 mt, 4h)
Veramente una bella cima, molto panoramica e se la giornata lo consente si vede il mondo intero da quassù. Non ci resta che spaziare a 360 gradi intorno a noi e scendere lungo lo stesso percorso fino alla forcella (6.1 km, 2036 mt, 4h 49) e quindi al rifugio (6.23 km, 2020 mt, 4h 54′). Andiamo via dritti questa volta fino a raggiungere le tabelle con l’indicazione del sentiero 923 (6.8 km, 1890 mt, 5h 15′). Il 923 scende molto docilmente, senza strappi, fino a raggiungere un grosso masso detritico, el Sasson, ben visibile in lontananza e con incastonata la madonnina delle penne nere. El Sasson funge da bivio (7.6 km, 1630 mt, 5h 37′) andando a sinistra si aggira il Col del Cuc, procedendo a destra, la nostra scelta, si abbrevia il percorso ed in entrambi i casi si arriva alla strada bianca via degli alpini. Le tabelle al bivio purtroppo sono state staccate dal terreno, ma il gps ci viene in aiuto. Prima di inoltrarci nella discesa un’ultima foto verso il rifugio e cima Lastè. Il sole nel frattempo si è nascosto in anticipo dietro ad alcune nubi ed inizia a calare la luce un po’ in anticipo, in lontananza con lo zoom sono chiaramente visibili i colli Euganei spuntare dalla nebbia. Il sentiero non è bellissimo in questo tratto ma il bosco ci regala qualche bel scorcio fino al raggiungimento della baracca Mognol (8.4 km, 1460 mt, 6h 12′) situata in un ampio spazio prativo che d’estate deve essere molto frequentato. Poco più avanti le indicazioni (8.66 km, 1460 mt, 6h 16′) per casera Palatina, noi proseguiamo dritti e ci immergiamo nel caratteristico bosco del Cansiglio, la faggeta, proprio mentre il sole inizia a colorare il cielo e fino a raggiungere la fine del bosco e l’accesso al pian delle Lastre (10.4 km, 1330 mt, 6h 45′) piuttosto spettacolare soprattutto in questo momento della giornata, a questo punto non resta che seguire la strada bianca fino a raggiungere le tabelle in via degli Alpini (11.1 km, 1279 mt, 6h 53′) dove procediamo a sinistra verso malga Pian Grand e le nostre auto.
Malga Pian Grand (12 km, 1220 mt, 7h 5′)
Bellissimo giro e cima strepitosa dal punto di vista panoramico. Bravi tutti alla prossima.