17/06/2012 Cima Bocche – sentiero Gronton (Paneveggio)

 

Finalmente dopo una serie di weekend segnati dalla pioggia che ci hanno costretto a ripetuti rinvii ecco la prima uscita estiva del 2012. Meta la cima del Gronton che poi diventerà cima Bocche.
Presenti: Cippe, Picco, Tabs, Saggio, Marzi, Matteo Junior, Ferdi, Tride.
Assenti: Gli altri.

Ritrovo ore 6 nel parcheggio di Picco. Si parte con ben due auto come non succedeva da molto tempo. Il primo obiettivo è la consueta colazione in qualche bar lungo il percorso, si decide per Fiera di Primiero dove ci facciamo un giretto in centro con tanto di spesa in macelleria. Si riprende il viaggio verso Castelir, ma a Paneveggio un piccolo intoppo (strada chiusa per lavori) ci impedisce di raggiungere la località di partenza e ci obbliga a modificare il percorso. Si parte quindi dal centro visitatori di Paneveggio, ore 9:15 foto di gruppo, siamo pronti.

Prendiamo la strada bianca in salita e dopo pochi secondi ci inoltriamo nel bosco all’altezza del cartello che indica la direzione per malga bocche raggiungibile attraverso il sentiero 626. Il sentiero incrocia a tratti la strada bianca che sale fino alla malga, il bosco è stupendo, è un vero piacere camminarci dentro, incrociamo pure un capriolo e diversi scoiattoli, pian piano si formano i soliti gruppetti ognuno a discutere sui propri argomenti: la casa, i figli, la scuola, le gnocche, il pil, le banche ed i banchieri, il governo, le tasse, solite cose insomma con momenti di discussione accesa ma divertente. Lungo la salita ci fa compagnia anche il ruscello che scende dai laghi di Lusia, un rumore incessante ma piacevole, ogni tanto un ponticello facilita l’attraversamento. L’avvicinarsi di malga Bocche si nota dal diradarsi della vegetazione d’alto fusto, all’improvviso gli alberi lasciano posto a distese di prati adibiti al pascolo ed alle 10 e 25 siamo tutti alla malga, quota 1946. Piccola pausa ristoratrice, degno di nota il casco di banane di Carlo, e giro panoramico sulle Pale e sui Lagorai.

Salutiamo le simpatiche mucche pelose e riprendiamo il cammino prendendo il sentiero 621 verso i laghi di Lusia, la segnaletica nei pressi della malga abbonda, non si può sbagliare. Il sentiero è sempre piacevole con pendenze non impegnative ed il solito ruscello, unica differenza la vegetazione sempre più rada che scompare completamente nei pressi del bivacco Redolf a quota 2333 che raggiungiamo intorno alle 12:00. Seconda pausa di giornata, qualcuno mette i piedi a mollo nel laghetto , Carlo continua con il suo casco di banane.

Appena sopra il laghetto del Bivacco si raggiunge in cinque minuti forcella Lusia, quota 2363,  dalla quale parte  il sentiero attrezzato Gronton che porta verso cima Gronton ed alla forcella Bocche. La cima è il nostro prossimo traguardo. Il sentiero, seppur indicato come impegnativo, è piuttosto semplice ed affrontabile anche senza imbragature e sale lungo la cresta sul versante nord. Ovviamente il preciso e pignolo Tabs non si esime dall’indossare ed utilizzare l’attrezzatura, un esempio di serietà. Questo tratto è a mio parere molto bello, ripercorre i sentieri di guerra austriaci al riparo della cresta, i tratti più esposti sono accompagnati dalla ferrata, e lungo il sentiero alcuni gradoni di porfido facilitano la salita. Il porfido è il vero padrone di questo sentiero, e verso la cima troviamo i primi resti ben visibili della grande guerra. Alle ore 13:20 raggiungiamo cima Gronton, quota 2622, il panorama è stupendo, sotto di noi il passo san Pellegrino e di fronte è notevole la parete sud della Marmolada quasi come la nostra la fame, finalmente pausa pranzo.

Durante la pausa si discute sul da farsi, rientro verso il bivacco Redolf, o puntatina a cima Bocche che si erge poco distante a noi? Si decide per quest’ultima o meglio per un fantomatico sentiero poco sottostante che dovrebbe tagliare la salita alla cima e portare sul 626 che scende verso lago Bocche. Scendiamo quindi a forcella Bocche, dalla quale vediamo dall’alto i laghi di Lusia ed il bivacco Redolf, e da qui risaliamo verso cima Bocche a quota 2745. Lungo la salita i manufatti della guerra si fanno sempre più numerosi, trincee, baracche, postazioni di tiro, casermette, di tutto, per veri appassionati. Raggiungiamo la meta alle ore 14:30 circa, il panorama è a 360° senza nulla davanti, ed il Ferdi enumera le varie cime o gruppi montuosi che si vedono in lontananza anche se qualcuno afferma che ogni tanto improvvisa. Immancabile una foto di gruppo sulla seconda meta odierna.

Si riparte per tornare all’auto. Ci si sparpaglia un pochino tra i resti della grande guerra, un’infinita distesa di trincee, casermette, postazioni e filo spinato, troviamo anche un paio di schegge di bomba. Ferdi è il più intraprendente e sparisce tra i residuati bellici, lo ritroveremo giù al lago di Bocche, il resto segue i sentieri segnati, prima il 628 che porta al lago di Luribrutto che seguiamo fino all’incrocio con il 626 che scende al lago di Bocche. Il sentiero di ritorno al lago è semplice, non troppo ripido e piacevole.

Anche il lago di Bocche meriterebbe una pausa, ma abbiamo solo il tempo di raggrupparci, ritrovare il Ferdi, e ripartire in direzione Panaveggio attraverso il sentiero 626. Lungo la strada bianca tornano a farci compagnia le Pale di San Martino e verso le 17 arriviamo alle auto esausti ma soddisfatti.

Alla prossima.

2 Responses to “17/06/2012 Cima Bocche – sentiero Gronton (Paneveggio)”

  1. Fede ha detto:

    Complimenti a Stefano… Resoconti sempre più “tecnologici”, a conferma che gli Arditi ne hanno fatta di strada e non solo a piedi.
    Ciao a tutti

  2. Saggio ha detto:

    Cronaca precisa e capillare, accompagnata da un “book fotografico” di tutto rispetto: Bravo Stefano, Lunga Vita agli Arditi! Ciao 🙂

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